martedì 8 ottobre 2013
(Insipida la notte)
Odio le pietanze insipide
le tiepide, le stinte
le mezze misure del gusto
le temperanze
odio le bevande annacquate
analcoliche, le scollature anemiche
i gelati acquosi, i contorni lessi
i programmi mediati
per immediati disastri
le anemie della vita
i pretesti inventati
per mancanza di pepe sul cuore
i peperoncini centellinati
gli strati leggeri
appena accennati
odio le imitazioni di ciò che si vuole
i caffè non bollenti
per poterli bere in piedi
e scappar via, prudenti
e i veti agli eccessi
e le spiegazioni sapienti
le note dolenti
i maglioncini serali
i preservativi esistenziali
odio la voglia d’essere niente
per paura di mostrarsi
nel tutto.
(giuseppe spinillo)
(Quel ragionevole torpore)
Mi addormento piano questa sera
se faccio rumore ti potrei svegliare
ma se ti svegli affrettati a dormire
ché certe notti sono fatte per sognare.
Compagna libertà nuotami dentro
e tu leggera brezza non andare
fragile impertinenza resta attenta
e quello che io so non lo scordare.
Mi tengo sul sentiero che conosco
ché mi manca il coraggio di sbagliare
ma quando dormo sento il giusto vento
e apro le mie vele al veleggiare.
E mi sveglio più piano stamattina
con le gocce di brina sul palato
e sulla pelle tutto il non vissuto.
E tu, donna utopia, mi rasenti in tutto
e le strade che sai mi fanno male
è molto più facile restare
sulle rassicuranti linee del banale
e non vedere quello che qui accanto
é fonte di solitudine e dolore.
É certo più ordinato il nostro mondo
fatto d’un ragionevole torpore.
(giuseppe spinillo)
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