sabato 27 aprile 2013

(Alla luna e al sogno)


Fendimi luna che stanotte non voglio dormire.
Colmati luna piena, ora che non ti dormo.
Soffiami luna in petto, toglimi da ogni sonno.
Eclissati luna infine, fammi entrare nel sogno.

(giuseppe spinillo)

lunedì 22 aprile 2013

sabato 18 maggio 2013 "GIORNATA DELLA LENTEZZA"

Presso L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE
 “Laboratorio Sociale Autogestito 100CELLE”
EX CASALE FALCHETTI
in Viale della Primavera, 319/b – Roma
 “GIORNATA DELLA LENTEZZA ”
SABATO 18 MAGGIO 2013
Guidano la serata  SIMONA VERRUSIO E  GIUSEPPE SPINILLO
Interventi di Paolo er Pesce Nanna, RossoMalpelo, Tiziana Camerani, Andrea D’Urso, Enrico Franchi, Rosalba Leccese, Franco Cucugliato.
Leggeranno un proprio testo Simonetta Ramacciani, Norma Coccia, Fabio Feliziani, Marina Carbone 
e vi sarà mostra fotografica in tema.
Presente banchetto dell’associazione Donne per la Solidarietà.
ORE 20.00 – SI Può MANGIARE PRESSO LE RISTORAZIONI DEL CASALE
DALLE ORE 21.30 – LA SERATA LENTA
(Sottoscrizione Euro 5)
I fiumi che vanno al mare, arrivano
disuguali al come sono partiti
ma arrivano tutti al mare, più o meno vivi
più o meno soddisfatti, disfatti
a volte rifatti, attratti dallo stesso mare.
Ma la lingua schiocca, sciocca, rintocca
mi resta in bocca un gusto d’albicocca
pesca dolce, succo di mimose.
Le rose tatuate sul braccio della passione
arancio e limone, spremimi addosso
la notte e tutto il resto, che non ti dico
ma tu saprai intuire, fatti lambire da
ciò che sei, dea, maga e regina, fata
dei boschi, sei ciò che sei e ciò che
non conosci, rosa dei venti, soffi da
tutti i lati, sul quadrante dei sensi, pensi
senza pensare, aria di mare pronta
a salpare, restia a prendere il largo,
tavolozza sperimentale d'ogni colore
ricordati solo di non perdere quel tuo
sapore fiorisci fiore tra luna e sole
ché il vero gusto è quello di restare
dolci in un mondo pieno di sale.

(giuseppe spinillo)

venerdì 19 aprile 2013

Riflessione aperta su certi comportamenti politici in prossimità dell'elezione del Presidente della Repubblica Italiana :

- Non c'è vento favorevole per chi non sa in che porto vuole andare. -
Lucio Anneo Seneca

Spegniti sole che la notte non ti sa vedere 
muoviti mare che burrasca non vuole arrivare
scuotiti cielo che la nube impari a reagire 
rombami tuono che silenzio smetta e 
sia rumore, ho visto ancora le stesse 
forme mettersi a remare e lo stesso 
mondo che non ne vuole sapere di farsi 
cambiare, per cui mi siedo e guardo 
chi ha voglia e coraggio per sapersi ancora 
una volta ....., non dico indignare, non dico
alterare, non dico stupire, non dico seccare,
scocciarsi, imbronciare, dico opporsi,
fermarsi e lasciarsi scorrere contro,
dico INCAZZARE. noi vascelli
sotto lo stesso mare, sempre lo stesso mare
e tutti fermi nello stesso applauso a
confermarsi la conferma che niente cambi
e tutto rimanga per sempre uguale.
(giuspin)

sabato 18 maggio 2013 "GIORNATA DELLA LENTEZZA"

Presso L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE
 “Laboratorio Sociale Autogestito 100CELLE”
EX CASALE FALCHETTI
in Viale della Primavera, 319/b – Roma
 “GIORNATA DELLA LENTEZZA ”
SABATO 18 MAGGIO 2013
Guidano la serata  SIMONA VERRUSIO E  GIUSEPPE SPINILLO
Interventi di Paolo er Pesce Nanna, RossoMalpelo, Tiziana Camerani, Andrea D’Urso, Enrico Franchi, Rosalba Leccese.
Letture di singoli testi poetici e mostra fotografica in tema.
Presente banchetto dell’associazione Donne per la Solidarietà.
ORE 20.00 – SI Può MANGIARE PRESSO LE RISTORAZIONI DEL CASALE
DALLE ORE 21.30 – LA SERATA LENTA
(Sottoscrizione Euro 5)

(Apostrofi di lentezza)


La vita ha così tanti colori, viviamoli tutti,
quelli svelti che neppure t’accorgi d’averli
incontrati, quelli lenti che ti s’annidano
dentro, strati su strati, quelli pieni di sapori
che non basta una vita a provarseli addosso
fuori e dentro la misura d’un posso.
E vorrei tutto il mondo d’avanti.
Ma mi basta qualche scorcio, mi
contento d'un forse, dello specchio
che riflette le orme, d'un pasto che
mi nutre le forme, d'un testo che
mi sfugge alle norme. Oggi il mio
fiato nel petto non dorme. E se m’incontri
mi riconosci da come faccio il contrario
di quello che dico. Tu rallentami in petto
il respiro, insegnami ciò che mi fingo
e prima o poi divengo il sogno a cui t’invito
lo spirito libero ch’inseguo, il bradipo
a cui m’accingo, ma la vita ha così tanti
colori, tracce di brezza, apostrofi
di lentezza, frutti maturi. Viviamoci
dentro e nell’appieno viviamoli tutti.

****
Piangimi addosso tutte le rughe
nascoste sul tuo viso, amore,
piangimi addosso tutti gli odori
che in te mi riconosco, vita .
Leccarsi le lacrime ci rende
un solo soffio, un unico
respiro di sgomento, ché
solo a leccarci l'anima
diveniamo umani,
ci strappiamo quella
stupida paura dalle mani.

(GIUSEPPE SPINILLO)

Grattachecca di scorta

Sei la nuvola scura, piedi
scalzi senza bordi, distesa
sul raccordo anulare, tra
le auto in fila, la più rossa
fiorita su quel ramo
a ridosso, prendi il volo
pettirosso, sei quel suono
sai di buono, ecco sei
la fetta di torta che mordo
piano, mi ricordo sei
la mano che mi apre la porta
quella nube, t’ho vista,
di volta in svolta,  la tua
pioggia, neve, grandine
grattachecca di scorta.

(giuseppe spinillo)

per tutte le foto fatte e per quelle inventate

Una foto per ogni tuo gesto, colore
pretesto, una foto per come ti
copri, scopri a piacimento, per ogni
tinta nascosta che esprimi, sospesa
tra un letto di terra, un giaciglio d’erba
in cui  golosa di tutto, mai sazia di nulla
generosa nel tanto, pronta al tutto
nuda senza essere nuda, insaporita
della voglia, larga la foglia, nascosto
angolo, a pagar pegno al destino, una foto
per ogni segno, il tuo seno quasi scoperto,
il mio petto aperto a ogni tuo morso,
il corso delle cose, la tua mano sul torace,
la brace che sei se ti sfioro il viso, e tu
sciogliti tutta, esci dalla quotidiana normale
normalità, prendi la mia mano, sprofonda
sull’altopiano delle possibilità.

(giuseppe spinillo)
Incognita perfetta sulla tela di
appunti alla rinfusa, spremitura
di brezza, lentezza, fiore
che annusa la vita, dimmi
che vino sei, un nebbiolo
barolo passione sommossa
un'alba rossa un primitivo
rosa un tardivo timorasso
etna moscato rosso valtellina
garganega soave fresco
pecorino un passito di
pantelleria, ribolla malvasia
lunga la strada stretta la via
e scegli bene il gesto, versati
dentro questa notte scaltra
dimmi che vino sei, dimmi
che frutto, sotto ciliegio
o gelso, scegli il calice
adatto, fallo adesso.

        ( giuseppe spinillo )

un nuovo inizio

È giunto il tempo delle tue parole
dei gesti e della voglia di partire
dello scompaginamento di tutti
i modi di dire, del perdersi
in uno sguardo, in cui ci siamo
già persi, senza mai sapercelo dire,
di tutte le volte in cui non abbiamo
saputo traversare lo stretto tratto di mare
tra il me stesso e un sogno ancora
da realizzare, sempre presente
sempre a due passi dal cielo
sempre latente, che ci urla in faccia
per scuotere ogni disattenzione
ogni attimo, che da sempre sappiamo
nella disattesa certezza
di un fosso da saltare
del punto esatto in cui i piedi
sullo slancio si andranno a posare
a un passo esatto da ciò che siamo
a un passo esatto da ciò che non scordiamo
a un passo esatto che, a metà strada
tra un me e un te, un noi e un voi
un sempre e un mai, un forse e un certo
saprà portarci a vivere, fino in fondo,
il nostro mare aperto.

(giuspin)